Alopecia Androgenetica

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Quest’articolo tratta di informazioni relative alla Medicina.
Le nozioni hanno un fine unicamente illustrativo e non intendono sostituirsi al consiglio o alla prescrizione di un medico.
La Calvizie
Cause: / predisposizione genetica / sensibilità ormonale /
Azione: / processo di miniaturizzazione del capello /
Effetto: / diradamento capelli /
Localizzazione: / area frontale / area del vertice /
Diagnostica: / dermatologo /
Soluzioni: / trattamenti anticalvizie /
L'Alopecia Androgenetica, conosciuta anche come Calvizie Comune Maschile, è la patologia del capello più diffusa nell'uomo [1][2]; essa è caratterizzata da un processo di miniaturizzazione del capello [3] che conduce ad una graduale riduzione della qualità e della quantità dei capelli [4].

L'Alopecia Androgenetica è una patologia a predisposizione ereditaria [5], causata da fattori ormonali [6], cui sono soggetti soprattutto gli uomini di razza caucasica [7] di età adulta e anziana [8]. L'Alopecia Androgenetica può manifestarsi in qualsiasi età dopo la pubertà [9] e procede nel tempo con un'evoluzione graduale [10], variabile per individuo, che solitamente segue un pattern di diradamento tipico [11], localizzato principalmente nella regione frontale e in quella del vertice, classificabile secondo diversi stadi di gravità [12].

Il dermatologo è il medico specialista competente a diagnosticare l'Alopecia Androgenetica [13]; le terapie utili per contrastare la caduta dei capelli sono quelle di natura medica [14], chirurgica [15] ed estetica [16]. L’utilizzo in sinergia dei diversi tipi di trattamenti mira a colpire il problema calvizie dal maggior numero di angolazioni ed è il metodo più completo per contrastare la calvizie [17].
1. Classificazione dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Classificazione dell'alopecia androgenetica
L'Alopecia Androgenetica, la comune calvizie maschile, è una patologia che interessa il capello e il cuoio capelluto; è stata classificata, nell’ambito dell’ICD-10, la Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati, tra i “Disordini degli annessi cutanei”, all'interno delle “Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo”.
  1. ICD-10 (International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems 10 Codes): L64.
  2. ICD-9 (International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems 9 Codes): 704.0.
  3. OMIM (Online Mendelian Inheritance in Man): 109200.
  4. DiseasesDB (Diseases Database): 7773.
  5. MedlinePlus (National Institutes of Health): 003246.
  6. eMedicine: 1070167.
  7. MeSH: C17.800.329.937.122.
1.1 Nomenclatura
La denominazione scientifica della calvizie comune maschile è “Alopecia Androgenetica”. Vengono utilizzati come sinonimi: calvizie, calvizie comune, calvizie maschile, calvizie ereditaria, caduta dei capelli, perdita di capelli. 
1.2 Etimologia
L'origine del termine “Alopecia” deriva dal greco “alopex” (volpe), in quanto questo mammifero, durante il ricambio del mantello, arriva a perdere il pelo in maniera particolarmente visibile. Il termine “Androgenetica”, invece, anticipa le cause della calvizie, che sono legate principalmente a fattori androgeni e genetici.
2. Epidemiologia dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Epidemiologia dell'alopecia androgenetica
L'Alopecia Androgenetica è la patologia del capello più diffusa tra gli uomini di età adulta ed anziana ed ha una distribuzione variabile in base all'etnia, al sesso e all'età. La calvizie è diffusa soprattutto tra le popolazioni di razza caucasica e ne sono soggetti maggiormente gli uomini rispetto alle donne; la sua prevalenza aumenta con l'aumentare dell'età.
2.1 Prevalenza 
Non è mai stata calcolata accuratamente la prevalenza dell'Alopecia Androgenetica nel totale della popolazione in un dato momento, tuttavia le indagini relative a diversi campioni di popolazione, raccolte in tempi diversi, sono in grado di rivelare che la calvizie è un fenomeno che può interessare oltre il 50% dell'intera popolazione maschile di età adulta. 
2.2 Per etnia
Nella distribuzione dell'Alopecia Androgenetica sulla popolazione sono state individuate significative differenze tra individui appartenenti a etnie diverse: la calvizie raggiunge la massima prevalenza nelle popolazioni occidentali di razza caucasica (ne è afflitto circa il 58% degli individui di età adulta ed il 96% di età anziana) mentre è meno diffusa tra quelle asiatiche e quelle africane. La calvizie è, invece, quasi inesistente tra i Nativi Americani e gli Eskimesi.
2.3 Per sesso
L'Alopecia Androgenetica colpisce con maggior prevalenza gli uomini rispetto alle donne: è stato calcolato che, tra i caucasici, più della metà degli uomini di età adulta e la quasi totalità di quelli di età anziana soffrono di calvizie. Anche le donne ne possono essere soggette ed è stato riportato che circa il 25-30% delle donne di età adulta (50 anni) presenta segni di calvizie androgenetica.
2.4 Per età
L'Alopecia Androgenetica può comparire a qualsiasi età dopo la pubertà e le probabilità essa possa manifestarsi aumentano con l'avanzare dell'età dell'individuo: le statistiche mostrano che verso i 25 anni, circa il 25% degli individui inizia a sviluppare un qualche grado di calvizie androgenetica, tra i 30-50 anni, la stima aumenta fino a circa il 58,1% ed, infine, nell'età anziana, tra i 70-80 anni, la percentuale degli individui con calvizie sale fino all'80%.

Nella donna la calvizie androgenetica è meno diffusa ed inizia anche a manifestarsi più tardivamente rispetto all'uomo: verso i 29 anni, il 12% delle donne inizia a sviluppare segni di diradamento, verso i 49 anni, la stima aumenta fino a circa il 25%; verso i 69 anni, si arriva al 41%, e a 79 anni, al 50%.
3. Fisiopatologia dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Fisiopatologia dell'alopecia androgenetica
L'alopecia androgenetica è causata da fattori genetici e da fattori ormonali che, attraverso un processo di miniaturizzazione del follicolo pilifero, provocano una progressiva riduzione del diametro del capello; il capello diventa gradualmente più fine e la densità si riduce, con un effetto di diradamento sulla capigliatura.
3.1 Eziologia
La calvizie androgenetica è una patologia multifattoriale poichè dipende sia da fattori genetici che da fattori ormonali: negli individui affetti da calvizie vi è una predisposizione genetica per cui il capello è maggiormente sensibile all'azione degli ormoni androgeni, che ne ostacola la crescita.
3.2 Patogenesi
Negli individui predisposti geneticamente, l'azione degli ormoni androgeni  ostacola la crescita di capelli sani attivando un meccanismo di miniaturizzazione del capello, attraverso cui i capelli maggiormente sensibili aagli androgeni (in particolare quelli provenienti dalle aree delle tempie e del vertice) tendono a ridurre il proprio diametro.
3.3 Anatomia Patologica
La riduzione del diametro del capello determina una riduzione del suo volume: il capello è più sottile, meno pigmentato e di minor lunghezza rispetto ad uno terminale. Il capello può, negli stadi più avanzati di calvizie, diventare quasi invisibile, fino al punto da atrofizzarsi completamente. La riduzione del volume del capello coincide con una riduzione della densità percepita (“densità apparente”) del capello, che, quanto meno è in grado di ostacolare il passaggio della luce, tanto più rende visibile l'effetto di diradamento.
4. Clinica dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Clinica dell'alopecia androgenetica
L'Alopecia Androgenetica si manifesta seguendo un pattern predefinito, caratterizzato da un iniziale diradamento della regione frontale e di quella del vertex, e dal successivo coinvolgimento dell'area superiore del cuoio capelluto, ad eccezione della nuca (area occipitale) e dei parietali (aree sopra le orecchie). La calvizie procede gradualmente e con un'estrema variabilità nell'evoluzione, dando luogo a un'ampia serie di manifestazioni cliniche, classificabili secondo un diverso grado di gravità, in accordo con la scala di Hamilton/Norwood.
4.1 Sintomi
I primi sintomi possono iniziare a manifestarsi a qualsiasi età a partire dalla fine della pubertà: percezione di capelli più deboli e sensazione di prurito al cuoio capelluto possono essere primi indizi di un processo di miniaturizzazione e di un aumento di produzione del sebo, meccanismi tipicamente coinvolti nell'azione della calvizie.

A seconda della velocità del processo di miniaturizzazione del capello, tra la comparsa dei primi sintomi e l'effettiva manifestazione del diradamento può trascorrere un periodo di tempo variabile. Inoltre è stato calcolato che il diradamento inizia ad essere visibile soltanto quando si è perso circa il 40% della densità originaria, e dunque inizialmente non è semplice neanche per lo stesso individuo accorgersi di stare iniziando a perdere i capelli. 
4.2 Segni
Il primo cambiamento visibile consiste in una recessione della linea fronto-temporale, accompagnata da un diradamento nella zona del vertice; fronte e vertice sono, infatti, le aree del cuoio capelluto maggiormente dipendenti dagli ormoni androgeni. Successivamente lo sfoltimento tende ad estendersi nell'area superiore del cuoio capelluto, anch'essa androgeno-dipendente; la zona della nuca e quella parietale, invece, poiché aree tipicamente insensibili all'azione degli androgeni, non vengono coinvolte dal processo di calvizie. E' la ragione per cui, anche negli stadi più avanzati di calvizie, l'individuo riesce comunque mantenere una striscia di capelli lungo la nuca e i parietali: ciò è anche il principio su cui si fonda il trapianto di capelli.

L'Alopecia Androgenetica progredisce in modo graduale seguendo stadi tipici di diradamento, classificabili secondo la scala di Hamilton/Norwood. L'estrema variabilità dell'evoluzione della patologia conduce a una serie di manifestazioni cliniche che vanno da forme leggere di calvizie, consistenti in un lieve arretramento della linea dell'attaccatura, fino a forme più aggressive, come una calvizie estesa su tutta l'area superiore del cuoio capelluto.
5. Diagnosi dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Diagnosi dell'alopecia androgenetica
Il dermatologo è il medico specialista competente a diagnosticare l'Alopecia Androgenetica; la visita dermatologica è utile per accertare il tipo di diradamento, le cause che concorrono a provocarlo, nonché le possibili terapie. Poiché l'attività della calvizie è, spesso, accompagnata dall'azione di altre patologie del capello o del cuoio capelluto, riveste un'importanza fondamentale nella diagnosi dell'Alopecia Androgenetica la differenziazione da altre patologie simili e l'analisi delle condizioni cutanee associate.
5.1 Esami diagnostici
Alcuni esami comunemente utilizzati per diagnosticare l'alopecia androgenetica sono: pull-test; wash test, dermatoscopia; tricogramma; biopsia.
5.2 Diagnosi differenziale
Esistono altre patologie del capello che, sebbene possano manifestarsi in concomitanza con l'Alopecia Androgenetica, e consistano anch'esse in forme di perdita di capelli, vanno differenziate in sede di diagnosi poichè agiscono con meccanismi distinti. Altre patologie del capello possono essere: telogen effluvium (caduta copiosa di capelli sani, in fase di riposo, che conduce ad una forma diffusa e temporanea di diradamento); anagen effluvium (caduta copiosa e rapidissima di capelli sani, in fase di crescita, che conduce ad una forma diffusa e temporanea di diradamento); alopecia areata (condizione infiammatoria autoimmune che può coinvolgere i peli del cuoio capelluto, del viso e del corpo determinando una calvizie a “chiazze”).
5.3 Condizioni cutanee associate
La comparsa dell'Alopecia Androgenetica è spesso accompagnata da fenomeni infiammatori del cuoio capelluto, quali la dermatite seborroica, la psoriasi, o l’eczema; tali patologie del cuoio capelluto non causano di per sè l’Alopecia Androgenetica, tuttavia possono comportare la caduta temporanea dei capelli, concorrendo a peggiorare, se sovrapposte ad un meccanismo androgenetico, il decorso che normalmente avrebbe la calvizie. 
6. Terapie dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Terapie dell'alopecia androgenetica
L'Alopecia Androgenetica non ha una cura risolutiva, tuttavia, esistono trattamenti utili sia per contrastare l'azione della calvizie (agendo sulle cause) sia per rimediare il diradamento da essa provocato (agendo sugli effetti). I trattamenti contro la calvizie possono essere suddivisi in tre grandi categorie: trattamenti medici, trattamenti chirurgici e trattamenti estetici.

Altri trattamenti utilizzati contro la calvizie possono essere: nutrizionali; fisici; psicoterapeutici; della cura-di-sè; dell'attesa vigile. L’utilizzo in sinergia delle diverse tipologie di trattamenti riesce a colpire il problema calvizie dal maggior numero di angolazioni ed è, quindi, il metodo più completo di contrastare efficacemente l'Alopecia Androgenetica.
6.1 Trattamenti medici
Le terapie mediche della calvizie comprendono i trattamenti che prevedono l'utilizzo di farmaci o di principi attivi contro l'azione dell'Alopecia Androgenetica. I farmaci mirano a contrastare sia le cause che gli effetti della calvizie e comprendono principi che possono essere assunti per via topica o per via sistemica.
6.2 Trattamenti chirurgici
I trattamenti chirurgici anticalvizie comprendono gli interventi di autotrapianto dei capelli che agendo sugli effetti dell'Alopecia Androgenetica, permettono di reinfoltire il cuoio capelluto. Il trapianto di capelli consiste nell'innesto in un'area ricevente (area superiore) di capelli geneticamente sani: i capelli vengono prelevati da un'area donatrice (area nucale e parietale) che corrisponde all'area insensibile all'azione degli androgeni; questo permette ai capelli, una volta trasferiti, di mantenere la loro originaria caratteristica di insensibilità alla calvizie.
6.3 Trattamenti estetici
I trattamenti estetici anticalvizie comprendono i trattamenti di natura estetica che, agendo sugli effetti dell'Alopecia Androgenetica, permettono di migliorare la situazione di diradamento da un punto di vista cosmetico. Soluzioni apparentemente distanti come i concelears,  le protesi e la tricopigmentazione rappresentano i principali trattamenti di questa categoria, di cui anche la rasatura ne fa parte.
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Note
 
  1. Gonzalez ME, Cantatore-Francis J, Orlow SJ, "Androgenetic alopecia in the paediatric population: a retrospective review of 57 patients”. Br J Dermatol. 2010 Aug; 163 (2): 378-85. PMID: 20346026.
  2. Hanneken S, Ritzmann S, Nöthen MM, Kruse R, "Androgenetic alopecia. Current aspects of a common phenotype". Hautarzt. 2003 Aug; 54 (8): 703-12. PMID: 12942184.
  3. Inui S, Itami S, "Molecular basis of androgenetic alopecia: From androgen to paracrine mediators through dermal papilla". J Dermatol Sci. 2011 Jan; 61 (1): 1-6. PMID: 21167691.
  4. Hanneken S, Ritzmann S, Nöthen MM, Kruse R, "Androgenetic alopecia. Current aspects of a common phenotype". Hautarzt. 2003 Aug; 54 (8): 703-12. PMID: 12942184.
  5. Hillmer AM, Hanneken S, Ritzmann S, Becker T, Freudenberg J, Brockschmidt FF, Flaquer A, Freudenberg-Hua Y, Jamra RA, Metzen C, Heyn U, Schweiger N, Betz RC, Blaumeiser B, Hampe J, Schreiber S, Schulze TG, Hennies HC, Schumacher J, Propping P, Ruzicka T, Cichon S, Wienker TF, Kruse R, Nothen MM, "Genetic variation in the human androgen receptor gene is the major determinant of common early-onset androgenetic alopecia". Am J Hum Genet. 2005 Jul; 77 (1): 140-8. PMID: 15902657.
  6. Sehgal VN, Aggarwal AK, Srivastava G, Rajput P, "Male pattern androgenetic alopecia". Skinmed. 2006 May-Jun; 5 (3): 128-35. PMID: 16687981.
  7. Hoffmann R, Happle R, "Current understanding of androgenetic alopecia. Part II: clinical aspects and treatment". Eur J Dermatol. 2000 Jul-Aug; 10 (5): 410-7. PMID: 10882953.
  8. Ellis JA, Sinclair RD, "Male pattern baldness: current treatments, future prospects". Drug Discov Today. 2008 Sep; 13 (17-18): 791-7. PMID: 18617016.
  9. Randall VA, "Androgens and hair growth". Dermatol Ther. 2008 Sep-Oct; 21 (5): 314-28. PMID: 18844710.
  10. Hanneken S, Ritzmann S, Nöthen MM, Kruse R, "Androgenetic alopecia. Current aspects of a common phenotype". Hautarzt. 2003 Aug; 54 (8): 703-12. PMID: 12942184.
  11. Ellis JA, Sinclair R, Harrap SB, "Androgenetic alopecia: pathogenesis and potential for therapy". Expert Rev Mol Med. 2002 Nov 19; 4 (22): 1-11. PMID: 14585162.
  12. Guarrera M, Cardo P, Arrigo P, Rebora A, "Reliability of hamilton-norwood classification". Int J Trichology. 2009 Jul; 1 (2): 120-2. PMID: 20927233.
  13. Mounsey AL, Reed SW, "Diagnosing and treating hair loss". Am Fam Physician. 2009 Aug 15; 80 (4): 356-62. PMID: 19678603.
  14. Hogan DJ, Chamberlain M, "Male pattern baldness". South Med J. 2000 Jul; 93 (7): 657-62. PMID: 10923949.
  15. Bouhanna P, "Androgenetic alopecia: combining medical and surgical treatments". Dermatol Surg. 2003 Nov; 29 (11): 1130-4. PMID: 14641340.
  16. Sinclair RD, "Management of male pattern hair loss". Cutis. 2001 Jul; 68 (1): 35-40. PMID: 11480145.
  17. Otberg N, Finner AM, Shapiro J, "Androgenetic alopecia". Endocrinol Metab Clin North Am. 2007 Jun; 36 (2): 379-98. PMID: 17543725.

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Forme di Calvizie

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Calvizie
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Classificazione della Calvizie
Definizione - Forme - Condizioni mediche associate
La più comune e studiata forma di calvizie è senza dubbio la calvizie o alopecia androgenetica, definita anche come “calvizie maschile o “calvizie comune". Esistono altri disturbi e patologie del capello che, pur essendo accumunate dal fatto di essere forme di perdita di capelli, vanno differenziate in sede di diagnosi dalla calvizie androgenetica.

Calvizie da invecchiamento. E’ un fenomeno tipico dell’età anziana che consiste in un leggero diradamento di capelli su tutta la capigliatura, senza localizzazione su determinate aree del cuoio capelluto come avviene, invece, nell’alopecia androgenetica; inoltre, quello legato all’invecchiamento, è un fenomeno abbastanza stabile e non conclude mai con aree fortemente diradate o calve, al contrario dell’androgenetica che, se in forma aggressiva, può ridurre gradualmente il capello sano (terminale) in vellus, ossia un capello quasi invisibile.

Alopecia Frontoparietale Fisiologica. E’ il comune arretramento della linea frontale, situazione che è ritenuta fisiologica nell'uomo adulto (alopecia frontoparietale fisiologica). Consiste in una leggera recessione della linea frontale lungo la zona delle tempie, come conseguenza dell’avvenuta maturazione sessuale; questa recessione, pur  potendo coincidere con gli stadi iniziali della calvizie androgenetica, non comporta necessariamente l’evoluzione in forme di diradamento più pronunciate. E' la classica attaccatura alta o stempiatura matura, che può permanere a vita, senza intaccare la parte alta della testa (il vertice) che è, invece, insieme alla zona temporale, la zona maggiormente colpita dalla calvizie androgenetica.

Telogen Effluvium. Si tratta di una forma diffusa e temporanea di diradamento dei capelli che consiste in una perdita copiosa di capelli terminali (sani), riconoscibili da una piccola pallina bianca alla radice. Può risultare come conseguenza di un trauma o di un fattore di stress, come il parto, la chirurgia, dieta o febbre tale da modificare il normale ciclo del capello e da indurre una grande quantità di capelli terminali a passare da una fase di crescita ad una di riposo. 

Anagen Effluvium. E’ simile al Telogen Effluvium ma è caratterizzato da un più rapido sviluppo e può condurre l’individuo a perdere anche la totalità dei capelli presenti sul cuoio capelluto; è frequente negli individui che assumono agenti chemioterapici contro il cancro. A causa della potenza di tali farmaci, il capello non ha il tempo per entrare in fase di riposo, come accade invece nel Telogen Effluvium, ma rimane sospeso come in uno stato di congelamento, suscettibile di frattura con il minimo trauma. Il risultato è una caduta copiosa in tempi rapidissimi, tuttavia, non appena è possibile rimuovere il fattore scatenante, i capelli sono pronti a crescere con altrettanta velocità.

Alopecia areata. E’ la calvizie a chiazze rotonde, che si manifesta tramite una caduta copiosa di capelli localizzata in determinate aree del cuoio capelluto e che può progredire fino a provocare la caduta totale dei capelli. E' una patologia del capello a predisposizione genetica, le cue cause non sono state ancora conosciute completamente; attualmente si pensa sia una malattia autoimmune che attacca i follicoli piliferi fino a provocarne la caduta. Il decorso, così come il recupero, è estremamente imprevedibile.


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Definizione di Calvizie

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Definizione - Forme - Condizioni mediche associate
La calvizie (o alopecia) androgenetica è la patologia più diffusa del capello ed è definita come la condizione di progressivo diradamento della capigliatura, causata da un graduale processo di miniaturizzazione del capello.

Non è considerata una malattia, in quanto non interessa funzioni vitali dell’organismo umano, tuttavia è considerata una patologia del capello in grado di dar luogo a problemi estetici e psicologici di grande rilevanza, specialmente se si manifesta in forma aggressiva o in età giovanile

Viene anche chiamata “calvizie comune”, poiché è molto diffusa tra gli individui di età adulta, o “calvizie maschile”, perché colpisce soprattutto gli uomini, o, ancora, “calvizie ereditaria”, in quanto la miniaturizzazione del capello è determinata da fattori genetici e androgeni.


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Classificazione della Calvizie

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Calvizie: età e frequenza del diradamento capelli
La calvizie è considerata la patologia più diffusa del cuoio capelluto; non è considerata una malattia, in quanto non interessa funzioni vitali dell’organismo, ma è considerata una condizione patologica in grado di dar luogo anche a problemi estetici e psicologici di grande rilevanza, specialmente se si manifesta in forma aggressivva o in età giovanile.

La calvizie ha un'espressione abbastanza variabile ma si è soliti distinguere la calvizie androgenetica  dalla cosiddetta calvizie “da invecchiamento”, un fenomeno tipico dell’età anziana, e dalla fisiologica "attaccatura alta", ossia il caratteristico arretramento della linea frontale che si manifesta durante il passaggio all’età adulta.

La calvizie androgenetica può presentarsi, con modi e tempi diversi, in uomini e, in minor percentuale, in donne di età adulta. Studi e statistiche hanno dimostrato che la frequenza della calvizie androgenetica è maggiore nei soggetti di razza caucasica; al contrario, orientali e popoli di razza nera hanno mostrato una minore incidenza di perdita di capelli. La calvizie androgenetica è rarissima nei popoli di razza cinese ed è assente negli eschimesi.

Hamilton, il primo ad interessarsi alla frequenza del problema calvizie tra la razza caucasica, calcolò che circa il 58% degli uomini e il 25% delle donne oltre i 50 anni soffre di una calvizie pronunciata (definita, appunto, “calvizie androgenetica”). Norwood, negli anni ’70, riprese gli studi e confermò che oltre il 50% degli uomini caucasici di età adulta soffrono di una calvizie, inscrivibile alla tipologia dell’androgenetica.
Forme di calvizie 

Forme di calvizie. Esistono differenti forme di calvizie e di perdita di capelli, ma la più comune e studiata è senza dubbio la calvizie androgenetica, chiamata anche “calvizie maschile o “calvizie comune".

La calvizie androgenetica si differenzia dalla calvizie “da invecchiamento”, fenomeno tipico dell’età anziana, in quanto quest'ultimo consiste in un leggero diradamento di capelli su tutta la capigliatura, e non si localizza in determinate aree del cuoio capelluto come avviene, invece, nell’androgenetica; inoltre è un fenomeno abbastanza stabile e che non conclude mai con aree fortemente diradate o calve, al contrario della calvizie androgenetica che è sempre in fase evolutiva e può ridurre il calibro del capello potenzialmente fino ad eliminarlo.

La calvizie si differenzia anche dal tipico arretramento della linea frontale, definito come una condizione normale nell'uomo adulto. Quest'ultimo, infatti, consiste in una leggera recessione della linea frontale lungo la zona delle tempie, come conseguenza dell’avvenuta maturazione sessuale; questa recessione, pur  potendo coincidere con gli stadi iniziali della calvizie androgenetica, non comporta necessariamente l’evoluzione in forme di diradamento più pronunciate. E' la classica attaccatura alta o stempiatura matura, che può permanere a vita, senza intaccare la parte alta della testa (il vertice) che è, invece, la zona maggiormente colpita dalla calvizie androgenetica.

Concomitanza con altre patologie. La comparsa della calvizie androgenetica può essere spesso accompagnata da altre patologie o fenomeni infiammatori del cuoio capelluto, come la dermatite seborroica, la psoriasi, la forfora, la desquamazione; si tratta di situazioni che, sovrapponendosi al regolare meccanismo androgenetico, concorrono a peggiorare o velocizzare il decorso che normalmente avrebbe la calvizie.
Diffusione e frequenza della calvizie

Calvizie: età e sesso. La calvizie androgenetica può presentarsi, con modi e tempi diversi, in uomini e, in minor percentuale, in donne di età adulta.

James Hamilton fu il primo studioso ad effettuare ricerche sulla frequenza della calvizie; egli calcolò, nel 1951, che circa il 96% degli uomini e il 79% delle donne di razza caucasica mostrano, dopo la pubertà, un lieve arretramento della linea fronto-parietale (alopecia frontoparietale fisiologica), che non conduce automaticamente ad una calvizie più estesa. Non si parla ancora, infatti, di calvizie vera e propria, ma di un fisiologico assestamento dell’assetto dei capelli come conseguenza della maturazione sessuale, avvenuta con l’ingresso nella fase adulta.

Hamilton ha poi rilevato che il 58% degli uomini e il 25% delle donne oltre i 50 anni soffre di una forma di calvizie più pronunciata, con un’espressione abbastanza variabile per ogni individuo, ma con delle determinate caratteristiche comuni, legate all’età della comparsa dei primi sintomi, alla localizzazione delle zone interessate al processo di calvizie, al meccanismo di azione. Questa forma di calvizie è quella che viene comunemente definita come androgenetica.

O’Tar Norwood, negli anni ’70, riprese gli studi di Hamilton e arrivò ad una conclusione concorde sulla frequenza di incidenza della calvizie sulla razza caucasica: oltre il 50% degli uomini di età adulta mostra i segni e le caratteristiche tipiche della calvizie androgenetica.

Calvizie: razza. Studi e statistiche hanno dimostrato che la calvizie androgenetica è diffusa soprattutto tra la popolazione occidentale di razza caucasica; al contrario, orientali e popoli di razza nera hanno mostrato una minore incidenza di perdita di capelli. La calvizie androgenetica è rarissima nei popoli di razza cinese ed è assente negli eschimesi.

E' stato calcolato che gli uomini di razza nera hanno una probabilità quattro volte inferiore rispetto ai caucasici di sperimentare nel corso della loro vita la calvizie androgenetica; tale percentuale si riduce ulteriormente negli orientali e nei nativi americani. Si è inoltre rilevato che nelle razze in cui la calvizie ha una minor incidenza, la caduta dei capelli tende a comparire in età più avanzata, rispetto ai caucasici, e si manifesta in forme più leggere di diradamento.

Si è inoltre potuto notare che negli eunuchi, individui che non hanno potuto compiere la maturazione sessuale, la calvizie androgenetica è un fenomeno del tutto assente: la perdita di capelli si può sperimentare soltanto dopo l'avvenuto sviluppo sessuale e con l'ingresso nell'età adulta, come già aveva compreso Hamilton negli anni '50.

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