Alopecia Androgenetica

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La Calvizie
Cause: / predisposizione genetica / sensibilità ormonale /
Azione: / processo di miniaturizzazione del capello /
Effetto: / diradamento capelli /
Localizzazione: / area frontale / area del vertice /
Diagnostica: / dermatologo /
Soluzioni: / trattamenti anticalvizie /
L'Alopecia Androgenetica, conosciuta anche come Calvizie Comune Maschile, è la patologia del capello più diffusa nell'uomo [1][2]; essa è caratterizzata da un processo di miniaturizzazione del capello [3] che conduce ad una graduale riduzione della qualità e della quantità dei capelli [4].

L'Alopecia Androgenetica è una patologia a predisposizione ereditaria [5], causata da fattori ormonali [6], cui sono soggetti soprattutto gli uomini di razza caucasica [7] di età adulta e anziana [8]. L'Alopecia Androgenetica può manifestarsi in qualsiasi età dopo la pubertà [9] e procede nel tempo con un'evoluzione graduale [10], variabile per individuo, che solitamente segue un pattern di diradamento tipico [11], localizzato principalmente nella regione frontale e in quella del vertice, classificabile secondo diversi stadi di gravità [12].

Il dermatologo è il medico specialista competente a diagnosticare l'Alopecia Androgenetica [13]; le terapie utili per contrastare la caduta dei capelli sono quelle di natura medica [14], chirurgica [15] ed estetica [16]. L’utilizzo in sinergia dei diversi tipi di trattamenti mira a colpire il problema calvizie dal maggior numero di angolazioni ed è il metodo più completo per contrastare la calvizie [17].
1. Classificazione dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Classificazione dell'alopecia androgenetica
L'Alopecia Androgenetica, la comune calvizie maschile, è una patologia che interessa il capello e il cuoio capelluto; è stata classificata, nell’ambito dell’ICD-10, la Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati, tra i “Disordini degli annessi cutanei”, all'interno delle “Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo”.
  1. ICD-10 (International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems 10 Codes): L64.
  2. ICD-9 (International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems 9 Codes): 704.0.
  3. OMIM (Online Mendelian Inheritance in Man): 109200.
  4. DiseasesDB (Diseases Database): 7773.
  5. MedlinePlus (National Institutes of Health): 003246.
  6. eMedicine: 1070167.
  7. MeSH: C17.800.329.937.122.
1.1 Nomenclatura
La denominazione scientifica della calvizie comune maschile è “Alopecia Androgenetica”. Vengono utilizzati come sinonimi: calvizie, calvizie comune, calvizie maschile, calvizie ereditaria, caduta dei capelli, perdita di capelli. 
1.2 Etimologia
L'origine del termine “Alopecia” deriva dal greco “alopex” (volpe), in quanto questo mammifero, durante il ricambio del mantello, arriva a perdere il pelo in maniera particolarmente visibile. Il termine “Androgenetica”, invece, anticipa le cause della calvizie, che sono legate principalmente a fattori androgeni e genetici.
2. Epidemiologia dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Epidemiologia dell'alopecia androgenetica
L'Alopecia Androgenetica è la patologia del capello più diffusa tra gli uomini di età adulta ed anziana ed ha una distribuzione variabile in base all'etnia, al sesso e all'età. La calvizie è diffusa soprattutto tra le popolazioni di razza caucasica e ne sono soggetti maggiormente gli uomini rispetto alle donne; la sua prevalenza aumenta con l'aumentare dell'età.
2.1 Prevalenza 
Non è mai stata calcolata accuratamente la prevalenza dell'Alopecia Androgenetica nel totale della popolazione in un dato momento, tuttavia le indagini relative a diversi campioni di popolazione, raccolte in tempi diversi, sono in grado di rivelare che la calvizie è un fenomeno che può interessare oltre il 50% dell'intera popolazione maschile di età adulta. 
2.2 Per etnia
Nella distribuzione dell'Alopecia Androgenetica sulla popolazione sono state individuate significative differenze tra individui appartenenti a etnie diverse: la calvizie raggiunge la massima prevalenza nelle popolazioni occidentali di razza caucasica (ne è afflitto circa il 58% degli individui di età adulta ed il 96% di età anziana) mentre è meno diffusa tra quelle asiatiche e quelle africane. La calvizie è, invece, quasi inesistente tra i Nativi Americani e gli Eskimesi.
2.3 Per sesso
L'Alopecia Androgenetica colpisce con maggior prevalenza gli uomini rispetto alle donne: è stato calcolato che, tra i caucasici, più della metà degli uomini di età adulta e la quasi totalità di quelli di età anziana soffrono di calvizie. Anche le donne ne possono essere soggette ed è stato riportato che circa il 25-30% delle donne di età adulta (50 anni) presenta segni di calvizie androgenetica.
2.4 Per età
L'Alopecia Androgenetica può comparire a qualsiasi età dopo la pubertà e le probabilità essa possa manifestarsi aumentano con l'avanzare dell'età dell'individuo: le statistiche mostrano che verso i 25 anni, circa il 25% degli individui inizia a sviluppare un qualche grado di calvizie androgenetica, tra i 30-50 anni, la stima aumenta fino a circa il 58,1% ed, infine, nell'età anziana, tra i 70-80 anni, la percentuale degli individui con calvizie sale fino all'80%.

Nella donna la calvizie androgenetica è meno diffusa ed inizia anche a manifestarsi più tardivamente rispetto all'uomo: verso i 29 anni, il 12% delle donne inizia a sviluppare segni di diradamento, verso i 49 anni, la stima aumenta fino a circa il 25%; verso i 69 anni, si arriva al 41%, e a 79 anni, al 50%.
3. Fisiopatologia dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Fisiopatologia dell'alopecia androgenetica
L'alopecia androgenetica è causata da fattori genetici e da fattori ormonali che, attraverso un processo di miniaturizzazione del follicolo pilifero, provocano una progressiva riduzione del diametro del capello; il capello diventa gradualmente più fine e la densità si riduce, con un effetto di diradamento sulla capigliatura.
3.1 Eziologia
La calvizie androgenetica è una patologia multifattoriale poichè dipende sia da fattori genetici che da fattori ormonali: negli individui affetti da calvizie vi è una predisposizione genetica per cui il capello è maggiormente sensibile all'azione degli ormoni androgeni, che ne ostacola la crescita.
3.2 Patogenesi
Negli individui predisposti geneticamente, l'azione degli ormoni androgeni  ostacola la crescita di capelli sani attivando un meccanismo di miniaturizzazione del capello, attraverso cui i capelli maggiormente sensibili aagli androgeni (in particolare quelli provenienti dalle aree delle tempie e del vertice) tendono a ridurre il proprio diametro.
3.3 Anatomia Patologica
La riduzione del diametro del capello determina una riduzione del suo volume: il capello è più sottile, meno pigmentato e di minor lunghezza rispetto ad uno terminale. Il capello può, negli stadi più avanzati di calvizie, diventare quasi invisibile, fino al punto da atrofizzarsi completamente. La riduzione del volume del capello coincide con una riduzione della densità percepita (“densità apparente”) del capello, che, quanto meno è in grado di ostacolare il passaggio della luce, tanto più rende visibile l'effetto di diradamento.
4. Clinica dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Clinica dell'alopecia androgenetica
L'Alopecia Androgenetica si manifesta seguendo un pattern predefinito, caratterizzato da un iniziale diradamento della regione frontale e di quella del vertex, e dal successivo coinvolgimento dell'area superiore del cuoio capelluto, ad eccezione della nuca (area occipitale) e dei parietali (aree sopra le orecchie). La calvizie procede gradualmente e con un'estrema variabilità nell'evoluzione, dando luogo a un'ampia serie di manifestazioni cliniche, classificabili secondo un diverso grado di gravità, in accordo con la scala di Hamilton/Norwood.
4.1 Sintomi
I primi sintomi possono iniziare a manifestarsi a qualsiasi età a partire dalla fine della pubertà: percezione di capelli più deboli e sensazione di prurito al cuoio capelluto possono essere primi indizi di un processo di miniaturizzazione e di un aumento di produzione del sebo, meccanismi tipicamente coinvolti nell'azione della calvizie.

A seconda della velocità del processo di miniaturizzazione del capello, tra la comparsa dei primi sintomi e l'effettiva manifestazione del diradamento può trascorrere un periodo di tempo variabile. Inoltre è stato calcolato che il diradamento inizia ad essere visibile soltanto quando si è perso circa il 40% della densità originaria, e dunque inizialmente non è semplice neanche per lo stesso individuo accorgersi di stare iniziando a perdere i capelli. 
4.2 Segni
Il primo cambiamento visibile consiste in una recessione della linea fronto-temporale, accompagnata da un diradamento nella zona del vertice; fronte e vertice sono, infatti, le aree del cuoio capelluto maggiormente dipendenti dagli ormoni androgeni. Successivamente lo sfoltimento tende ad estendersi nell'area superiore del cuoio capelluto, anch'essa androgeno-dipendente; la zona della nuca e quella parietale, invece, poiché aree tipicamente insensibili all'azione degli androgeni, non vengono coinvolte dal processo di calvizie. E' la ragione per cui, anche negli stadi più avanzati di calvizie, l'individuo riesce comunque mantenere una striscia di capelli lungo la nuca e i parietali: ciò è anche il principio su cui si fonda il trapianto di capelli.

L'Alopecia Androgenetica progredisce in modo graduale seguendo stadi tipici di diradamento, classificabili secondo la scala di Hamilton/Norwood. L'estrema variabilità dell'evoluzione della patologia conduce a una serie di manifestazioni cliniche che vanno da forme leggere di calvizie, consistenti in un lieve arretramento della linea dell'attaccatura, fino a forme più aggressive, come una calvizie estesa su tutta l'area superiore del cuoio capelluto.
5. Diagnosi dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Diagnosi dell'alopecia androgenetica
Il dermatologo è il medico specialista competente a diagnosticare l'Alopecia Androgenetica; la visita dermatologica è utile per accertare il tipo di diradamento, le cause che concorrono a provocarlo, nonché le possibili terapie. Poiché l'attività della calvizie è, spesso, accompagnata dall'azione di altre patologie del capello o del cuoio capelluto, riveste un'importanza fondamentale nella diagnosi dell'Alopecia Androgenetica la differenziazione da altre patologie simili e l'analisi delle condizioni cutanee associate.
5.1 Esami diagnostici
Alcuni esami comunemente utilizzati per diagnosticare l'alopecia androgenetica sono: pull-test; wash test, dermatoscopia; tricogramma; biopsia.
5.2 Diagnosi differenziale
Esistono altre patologie del capello che, sebbene possano manifestarsi in concomitanza con l'Alopecia Androgenetica, e consistano anch'esse in forme di perdita di capelli, vanno differenziate in sede di diagnosi poichè agiscono con meccanismi distinti. Altre patologie del capello possono essere: telogen effluvium (caduta copiosa di capelli sani, in fase di riposo, che conduce ad una forma diffusa e temporanea di diradamento); anagen effluvium (caduta copiosa e rapidissima di capelli sani, in fase di crescita, che conduce ad una forma diffusa e temporanea di diradamento); alopecia areata (condizione infiammatoria autoimmune che può coinvolgere i peli del cuoio capelluto, del viso e del corpo determinando una calvizie a “chiazze”).
5.3 Condizioni cutanee associate
La comparsa dell'Alopecia Androgenetica è spesso accompagnata da fenomeni infiammatori del cuoio capelluto, quali la dermatite seborroica, la psoriasi, o l’eczema; tali patologie del cuoio capelluto non causano di per sè l’Alopecia Androgenetica, tuttavia possono comportare la caduta temporanea dei capelli, concorrendo a peggiorare, se sovrapposte ad un meccanismo androgenetico, il decorso che normalmente avrebbe la calvizie. 
6. Terapie dell'Alopecia Androgenetica
 
Articolo principale: Terapie dell'alopecia androgenetica
L'Alopecia Androgenetica non ha una cura risolutiva, tuttavia, esistono trattamenti utili sia per contrastare l'azione della calvizie (agendo sulle cause) sia per rimediare il diradamento da essa provocato (agendo sugli effetti). I trattamenti contro la calvizie possono essere suddivisi in tre grandi categorie: trattamenti medici, trattamenti chirurgici e trattamenti estetici.

Altri trattamenti utilizzati contro la calvizie possono essere: nutrizionali; fisici; psicoterapeutici; della cura-di-sè; dell'attesa vigile. L’utilizzo in sinergia delle diverse tipologie di trattamenti riesce a colpire il problema calvizie dal maggior numero di angolazioni ed è, quindi, il metodo più completo di contrastare efficacemente l'Alopecia Androgenetica.
6.1 Trattamenti medici
Le terapie mediche della calvizie comprendono i trattamenti che prevedono l'utilizzo di farmaci o di principi attivi contro l'azione dell'Alopecia Androgenetica. I farmaci mirano a contrastare sia le cause che gli effetti della calvizie e comprendono principi che possono essere assunti per via topica o per via sistemica.
6.2 Trattamenti chirurgici
I trattamenti chirurgici anticalvizie comprendono gli interventi di autotrapianto dei capelli che agendo sugli effetti dell'Alopecia Androgenetica, permettono di reinfoltire il cuoio capelluto. Il trapianto di capelli consiste nell'innesto in un'area ricevente (area superiore) di capelli geneticamente sani: i capelli vengono prelevati da un'area donatrice (area nucale e parietale) che corrisponde all'area insensibile all'azione degli androgeni; questo permette ai capelli, una volta trasferiti, di mantenere la loro originaria caratteristica di insensibilità alla calvizie.
6.3 Trattamenti estetici
I trattamenti estetici anticalvizie comprendono i trattamenti di natura estetica che, agendo sugli effetti dell'Alopecia Androgenetica, permettono di migliorare la situazione di diradamento da un punto di vista cosmetico. Soluzioni apparentemente distanti come i concelears,  le protesi e la tricopigmentazione rappresentano i principali trattamenti di questa categoria, di cui anche la rasatura ne fa parte.
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Note
 
  1. Gonzalez ME, Cantatore-Francis J, Orlow SJ, "Androgenetic alopecia in the paediatric population: a retrospective review of 57 patients”. Br J Dermatol. 2010 Aug; 163 (2): 378-85. PMID: 20346026.
  2. Hanneken S, Ritzmann S, Nöthen MM, Kruse R, "Androgenetic alopecia. Current aspects of a common phenotype". Hautarzt. 2003 Aug; 54 (8): 703-12. PMID: 12942184.
  3. Inui S, Itami S, "Molecular basis of androgenetic alopecia: From androgen to paracrine mediators through dermal papilla". J Dermatol Sci. 2011 Jan; 61 (1): 1-6. PMID: 21167691.
  4. Hanneken S, Ritzmann S, Nöthen MM, Kruse R, "Androgenetic alopecia. Current aspects of a common phenotype". Hautarzt. 2003 Aug; 54 (8): 703-12. PMID: 12942184.
  5. Hillmer AM, Hanneken S, Ritzmann S, Becker T, Freudenberg J, Brockschmidt FF, Flaquer A, Freudenberg-Hua Y, Jamra RA, Metzen C, Heyn U, Schweiger N, Betz RC, Blaumeiser B, Hampe J, Schreiber S, Schulze TG, Hennies HC, Schumacher J, Propping P, Ruzicka T, Cichon S, Wienker TF, Kruse R, Nothen MM, "Genetic variation in the human androgen receptor gene is the major determinant of common early-onset androgenetic alopecia". Am J Hum Genet. 2005 Jul; 77 (1): 140-8. PMID: 15902657.
  6. Sehgal VN, Aggarwal AK, Srivastava G, Rajput P, "Male pattern androgenetic alopecia". Skinmed. 2006 May-Jun; 5 (3): 128-35. PMID: 16687981.
  7. Hoffmann R, Happle R, "Current understanding of androgenetic alopecia. Part II: clinical aspects and treatment". Eur J Dermatol. 2000 Jul-Aug; 10 (5): 410-7. PMID: 10882953.
  8. Ellis JA, Sinclair RD, "Male pattern baldness: current treatments, future prospects". Drug Discov Today. 2008 Sep; 13 (17-18): 791-7. PMID: 18617016.
  9. Randall VA, "Androgens and hair growth". Dermatol Ther. 2008 Sep-Oct; 21 (5): 314-28. PMID: 18844710.
  10. Hanneken S, Ritzmann S, Nöthen MM, Kruse R, "Androgenetic alopecia. Current aspects of a common phenotype". Hautarzt. 2003 Aug; 54 (8): 703-12. PMID: 12942184.
  11. Ellis JA, Sinclair R, Harrap SB, "Androgenetic alopecia: pathogenesis and potential for therapy". Expert Rev Mol Med. 2002 Nov 19; 4 (22): 1-11. PMID: 14585162.
  12. Guarrera M, Cardo P, Arrigo P, Rebora A, "Reliability of hamilton-norwood classification". Int J Trichology. 2009 Jul; 1 (2): 120-2. PMID: 20927233.
  13. Mounsey AL, Reed SW, "Diagnosing and treating hair loss". Am Fam Physician. 2009 Aug 15; 80 (4): 356-62. PMID: 19678603.
  14. Hogan DJ, Chamberlain M, "Male pattern baldness". South Med J. 2000 Jul; 93 (7): 657-62. PMID: 10923949.
  15. Bouhanna P, "Androgenetic alopecia: combining medical and surgical treatments". Dermatol Surg. 2003 Nov; 29 (11): 1130-4. PMID: 14641340.
  16. Sinclair RD, "Management of male pattern hair loss". Cutis. 2001 Jul; 68 (1): 35-40. PMID: 11480145.
  17. Otberg N, Finner AM, Shapiro J, "Androgenetic alopecia". Endocrinol Metab Clin North Am. 2007 Jun; 36 (2): 379-98. PMID: 17543725.

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2 commenti:

  1. Io esattamente un anno fa mi sono sottoposto ad un trapianto di capelli presso il centro di medicina estetica Migliorini, sono veramente soddisfatto del risultato finale. Adesso non ho più problemi e mi piaccio molto di più allo specchio.

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  2. Ho iniziato a stempiarmi e a perdere i capelli a 19 anni e in pochi mesi mi sono diradato... per ora mi sto curando con minoxidil 2% e tricovel il tutto prescritto dopo una visita da una dermatologa tricologa .. sono molto preoccupato anche perché sono passati 1 mese da quando ho iniziato la cura e non vedo miglioramento , anzi , lo stempiamento avanza e i capelli diventano sempre più sottili e sfibrati .. 😢😢

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